Informazioni Paese

Superficie: 312.685 Kmq
Popolazione: 37,7 milioni (30/06/2023)
Densità: 124 ab/Kmq
Lingua: Polacco
Religione: Cattolici (90,7%)
Capitale: Varsavia
Forma istituzionale: Repubblica
Membro di: Consiglio d'Europa, EBRD, NATO OCDE, ONU, OSCE e UE
Unità Monetaria: Zloty (PLN)



L'ITALIA SI CONFERMA TERZO FORNITORE DELLA POLONIA E QUINTO PAESE CLIENTE

Secondo i dati dell'Istituto Centrale di Statistica Polacco (GUS), relativi al 1° semestre 2023, l'interscambio fra Italia e Polonia ha raggiunto un totale di oltre € 16,3 miliardi (€ 33,0 miliardi nell’intero 2022), di cui € 8,15 miliardi di importazioni polacche e € 8,19 di export polacco verso l'Italia. Il dato totale mostra, al periodo analogo dell’anno scorso, una flessione nelle importazioni polacche rispetto (-6,5%) ed un leggero incremento dell’export polacco (+ 1,7%). I rispettivi indici relativi all’intero 2022 sono stati ben più alti (+17,4% e +18,6%) ma si è trattato, evidentemente, dell’effetto di “recupero arretrati” dopo Covid.

L'Italia si conferma TERZO fornitore alle spalle di Germania e Cina, e QUINTO paese cliente dopo Germania, Repubblica Ceca, Francia e Regno Unito.

La composizione merceologica delle importazioni polacche dall’Italia sta evolvendo gradualmente: nel 1° semestre 2023 al primo posto troviamo il settore di metallurgia, utensileria e ferramenta (il 17,3%, ed il 17,5% nell’intero 2022), seguito dalla meccanica strumentale (il 16,2% ed il 16,7%). Al terzo posto troviamo il settore di prodotti agroalimentari (l’11,4% ed il 10,0%) di cui quota continua a crescere lentamente ma senza sosta (nel 2014 è stata pari al 6,7%). Invece le quote dei settori successivi in classifica subiscono delle oscillazioni, cadauno attorno alle quote del 10% cadauno: veicoli stradali (il 9,9% ed l’8,7%), chimica e farmaceutica (il 9,9% ed il 10,1%), sistema moda (il 9,8% ed il 10,7%), articoli in materie plastiche e gomma (il 9,5% ed il 9,8%).

Le esportazioni polacche in Italia sono tradizionalmente concentrate nel settore dei veicoli stradali (il 16,3% ed il 12,1%), prodotti agroalimentari (il 15,1% ed il 14,8%), meccanica strumentale (il 12,8% ed il 13,2%), elettronica ed elettrotecnica (il 12,6% ed il 14,0%), etallurgia, utensileria e ferramenta (il 10,2%, ed l’11,6%) ed infine, articoli in materie plastiche e gomma (il 9,4% ed il 9,7%).