Roma – I leader africani, in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in programma a New York in questi giorni, hanno ribadito il loro impegno per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e hanno chiesto “un mondo più giusto e prospero”.È quanto emerge dai discorsi tenuti dai vari presidenti ed esponenti del continente africano durante la plenaria, in cui è venuto fuori un minimo comun denominatore circa la necessità di ricostruire la fiducia nella leadership politica e riaccendere la solidarietà globale di fronte a cambiamenti complessi e di portata universale. Si tratta di un tema, questo ricorrente nei discorsi pronunciati dai presidenti di Seychelles, Namibia, Ghana, Angola, Sierra Leone e Liberia, che hanno espresso un “sostegno incrollabile” all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ma lamentando che, attualmente, le ambizioni africane sono frenate dalla scarsità di aiuti e collaborazione da parte dei paesi più ricchi, dai problemi derivanti dal conflitto russo-ucraino e dai risvolti post-pandemici sull’economia.I leader africani hanno anche sottolineato la necessità di riformare il Consiglio di Sicurezza, aprendo alla possibilità di rendere l’organismo formato da 15 membri più rappresentativo ed efficace, includendo l’Unione africana come membro permanente al pari di Francia, Stati Uniti, Cina e Russia. (ICE LUANDA)

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