La Corte di Giustizia Europea ha recentemente pubblicato una decisione del 2024, con la quale si esprime in merito ai marchi registrati in Europa: “Sentenza della Corte nella causa C-334/22 Marchio dell'Unione Europea: Audi (un produttore di automobile) può vietare l'uso di segno identico o simile al marchio di sua titolarità per i pezzi di ricambio”.Nello specifico, il caso riguarda un commerciante polacco di griglie del radiatore non originali adattate per vecchi modelli di automobili Audi, il quale pubblicizzava questi prodotti sul proprio sito internet utilizzando il logo della casa automobilistica tedesca. Inoltre, anche i prodotti contenevano un elemento di forma simile o identica al marchio Audi, la quale ha intrapreso un'azione legale chiedendone la rimozione dal mercato.Nella sua sentenza la Corte sottolinea che, nella fattispecie, le griglie dei radiatori non provenivano dal titolare del marchio ed erano immesse sul mercato senza il suo consenso. Inoltre, l'elemento destinato a fissare l'emblema Audi viene incorporato in essi ai fini della commercializzazione delle griglie del radiatore da parte di terzi ed è visibile al pubblico che desidera acquistare tale ricambio. Ciò potrebbe costituire un collegamento materiale tra il pezzo di ricambio in questione e il titolare del marchio. Di conseguenza, un simile uso viola le funzioni del marchio, che consistono, in particolare, nel garantire l'origine e la qualità dei prodotti.La Corte conferma inoltre che il diritto dell'Unione non limita il diritto esclusivo del produttore, titolare del marchio, di vietare l'uso di un segno identico o simile al suo. (ICE TIRANA)

Fonte notizia: IPR Desk Albania e Kosovo - Studio legale A.R.S Legal & Financial Services