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13 Marzo 2024

Paesi Bassi - Belgio - Lussemburgo - Italia

GREENWASHING E PUBBLICITÀ INGANNEVOLE – APPROVATA A STRASBURGO LA DIRETTIVA SUI GREEN CLAIMS

Il Parlamento, riunito in seduta plenaria, è tornato ad esprimersi sul tema dell’etichettatura sostenibile e la pubblicità ingannevole, approvando nella giornata di ieri regole più stringenti per contrastare il fenomeno del greenwashing e tutelare i consumatori da slogan ecologici fuorvianti. La direttiva votata il 12 marzo a Strasburgo prevede che le aziende presentino, ad un certificatore accreditato a livello nazionale, delle prove a sostegno delle loro dichiarazioni in merito alla sostenibilità e che pubblicizzino i prodotti “biodegradabili”, o “meno inquinanti” solo dopo che tali informazioni siano state valutate positivamente. L’esito della verifica sarà comunicato all’azienda entro 30 giorni, ma nulla esclude che per prodotti più semplici il risultato sia più rapido.  Le microimprese sono esonerate dalla nuova regolamentazione, mentre le PMI avranno a disposizione un anno in più rispetto alle imprese più grandi per allinearsi agli obblighi previsti. In caso di violazione, è prevista l’esclusione temporanea dalle gare d’appalto pubbliche, perdita di ricavi e multe pari ad almeno il 4% del fatturato annuo. Restano vietate le dichiarazioni basate esclusivamente sugli schemi di compensazione: questi potranno esser menzionati solo nel caso in cui l’azienda, avendo ridotto al massimo le emissioni di carbonio, vi faccia ricorso per quelle residuali. Con 467 voti favorevoli, 65 contrari e 74 astenuti il testo approvato, da un lato, crea un level playing field per le imprese, permettendo loro di operare in condizioni di parità, dall’altro, garantisce la trasparenza delle informazioni commerciali, tutelando i consumatori. Bisognerà attendere le prossime elezioni europee e le valutazioni del prossimo Parlamento per conoscere gli sviluppi della normativa.  (ICE BRUXELLES)


Fonte notizia: https://www.europarl.europa.eu/portal/en