Potrebbe essere la cura per tutti i mali dei supermercati e degli ipermercati, contro l’inflazione, l’aumento dei prezzi per i grandi marchi, la legge Egalim (che tutela i produttori nella negoziazione con la GDO) e la riduzione dei margini. I marchi dei distributori (MDD) o i marchi propri sono considerati dalla maggior parte dei distributori come un importante asse strategico. A fine febbraio di quest’anno, Yves Claude, presidente di Auchan Retail, ha annunciato a “Les Echos” il suo desiderio di “passare dal 30% al 50% delle vendite” con i marchi del gruppo. Un anno e mezzo fa, Alexandre Bompard, amministratore delegato di Carrefour, presentava il suo piano per il 2026 e dichiarava a “Le Parisien”: “Il nostro marchio di distribuzione sarà la chiave di volta del cambiamento del nostro modello di business”. Secondo l’istituto di ricerca Circana, i private label hanno rappresentato il 35,4% delle vendite di prodotti di consumo nel 2023. L’aumento lo scorso anno è stato di 1,6 punti in valore e dello 0,8% in volume. Il vantaggio degli MDD sta nel fatto che costano dal 25% al ​​35% in meno rispetto ai grandi marchi, a fronte di una qualità apprezzata dai consumatori. Da un’indagine Circana emerge che l’88% dei francesi si dichiara soddisfatto della propria qualità e che metà della popolazione ritiene che la propria qualità sia equivalente a quella delle marche nazionali (ICE PARIGI)

Fonte notizia: CD/MC Les Echos, 18 marzo 2024