Il Consiglio di Stato francese ha sospeso ancora una volta con urgenza, mercoledì 10 aprile, un decreto governativo che vieta ai produttori di alternative vegetali alla carne di utilizzare le parole "bistecca", "scaloppina" o "prosciutto". La più alta corte amministrativa del Paese ritiene che "vi siano seri dubbi sulla legalità di questo divieto". Il testo proposto dal Governo francese risponde a una richiesta di lunga data degli stakeholder del settore agroalimentare, secondo cui termini come "prosciutto vegetale", "salsiccia vegana" o "pancetta vegetariana" possono creare confusione tra i consumatori. Il Governo ha pubblicato un primo decreto nel giugno 2022, sospeso in giudizio sommario dal Consiglio di Stato, poi un secondo a fine febbraio 2024. Diverse aziende produttrici di prodotti sostitutivi della carne hanno allora presentato una richiesta di sospensione al Consiglio di Stato per contestare il divieto di termini come "bistecca", "scaloppina" o "prosciutto" per designare prodotti a base di proteine ​​vegetali. “Il decreto adottato dal governo il 26 febbraio "compromette la creazione di un settore francese di alternative vegetali alla carne" e "crea una dannosa disuguaglianza di concorrenza", secondo le società partecipanti al procedimento sommario. Il testo "riguarda soltanto i prodotti francesi", il che "svantaggia completamente l'industrializzazione francese, l'agricoltura francese", ha denunciato Guillaume Dubois, cofondatore di una delle società che hanno intentato la procedura sommaria. (ICE PARIGI)

Fonte notizia: CD/MC - Franceinfo, 10 aprile 2024