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29 Aprile 2024

Svizzera

IMMIGRAZIONE: ANCHE ECONOMIESUISSE ORA FRENA, "100'000 SONO TROPPI"

Anche Economiesuisse ora frena sull'immigrazione: secondo il presidente della federazione delle imprese svizzere Christoph Mäder l'afflusso ha assunto proporzioni non più accettabili dalla popolazione. Il manager respinge peraltro l'accusa di volersi ingraziare la gente su questo tema, dopo la sconfitta subita nella votazione sulla 13esima AVS."Di recente l'immigrazione ha raggiunto un livello che, nella percezione di molti cittadini, non può continuare", afferma il 64enne in un'intervista pubblicata oggi dal Tages-Anzeiger (TA). "Se 100'000 persone si trasferiscono in Svizzera ogni anno si supera l'accettazione della popolazione e la capacità di integrazione del paese. L'obiettivo è e rimane quello di inserire al meglio gli immigrati nel mercato del lavoro e nella società".Però Economiesuisse - osservano i giornalisti di TA - non vedeva così la cosa, in passato. "Devo dissentire", ribatte il dirigente con trascorsi presso Sandoz, Novartis e Syngenta. "Non abbiamo mai detto che non importa quante persone arrivano: questa accusa viene dal mondo politico".Non si conoscono però dichiarazioni di Economiesuisse - insistono i cronisti - che siano state critiche nei confronti della migrazione negli ultimi anni."La nostra posizione di base è quella di sostenere la libera circolazione delle persone", sottolinea Mäder. "Anche in futuro avremo bisogno di un certo livello di immigrazione per soddisfare le esigenze dell'economia e della società".Se 100'000 persone sono troppe, quale sarebbe il numero giusto? "Non ho intenzione di impegnarmi in una cifra, non avrebbe senso", replica l'intervistato. "L'immigrazione è determinata da vari fattori ed è soggetta a fluttuazioni. Abbiamo un'economia di successo che ha bisogno di una forza lavoro altrettanto numerosa. Se non vogliamo più questo, dobbiamo mettere in discussione la nostra prosperità".Mäder auspica anche concessioni dell'Ue in materia di migrazione, nell'ambito delle future trattative. "In Svizzera c'è consenso sulla necessità di proteggersi dall'immigrazione eccessiva. Il Consiglio federale ha inserito la questione della clausola di salvaguardia nel mandato negoziale. È però ancora troppo presto per dire esattamente come dovrebbe funzionare questo meccanismo. Si tratta di un argomento molto delicato. Non sappiamo quale sarà la reazione dell'Ue a questa richiesta".Ma non è ingenuo credere che l'Ue possa cedere anche solo di una virgola sulla libera circolazione? "No, non è ingenuo", ribatte il giurista con studi a Basilea. "C'è una differenza tra gli stati membri dell'Unione europea e la Svizzera, che è legata all'Ue da accordi bilaterali, ma non è un membro. Con l'eccezione del Lussemburgo, abbiamo la percentuale di residenti stranieri di gran lunga più alta di qualsiasi altro paese dell'Ue. Bruxelles non può ignorare completamente questi fatti".Economiesuisse sta forse giocando la carta dell'immigrazione per guadagnare punti con il popolo, visto che - sostengono i reporter della testata zurighese - ha perso autorevolezza sugli accordi bilaterali, ha subito una pesante sconfitta nella votazione sulla 13esima rendita AVS e perde il sostegno popolare? "State mischiando le cose in modo polemico", risponde il presidente dell'associazione. "Anche il Consiglio federale e il parlamento hanno detto no alla 13esima AVS, così come noi organizzazioni economiche, quindi non siamo stati soli. Inoltre, contrariamente a quanto spesso si sostiene, non guidavamo la campagna". (ICE BERNA)


Fonte notizia: Swissinfo.ch